3 pensieri su “Filosofi precari al Festival della Filosofia 2011”
Se pochi decenni fa i laureati in filosofia potevano socialmente allocarsi in case editrici,redazioni,scuole,concorsi pubblici, oggi che le agenzie del sapere e della coumicazione hanno incrementato il loro potere semplificando le fonti di emissione la difficoltà di sopravvivere come filosofi si sono moltiplicate- salvo a disporre di altri sostentamenti. Del resto la filosofia non dispone di strumenti specifici per sbarcare il lunario- eccetto traduzioni e ripetizioni. Ciò detto oggi più che mai la visione filosofica della vita e delle tematiche collegate si fa indispensabile ad evitare la miopia delle scelte unitalerali come ad es. quella della commerciabilità totale di tutti i beni. Così,se il filosofo del xxi secolo vuol conservare un margine di autonomia intellettuale deve per forza contestare l’esistente suggerendo vie alternative al neoliberismo planetario (ciascuno arricchisca come può).Per es. sviluppando l’idea dei rapporti sistemici vigenti in natura in figure socialmente condivisibili di consulenti in derive economiche e politiche ben differenti dai ‘think thank’ che aiutano a vincere. Tali figure non hanno avuto fortuna nella storia ma ciò che un tempo era demandato ai singoli oggi è permesso a minoranze coscienti e websupportate…
Condivido. Ho potuto valutare e constatare l’efficacia del web nel superare i limiti di un certo “mercato” chiuso delle idee e degli stili di vita. Altri limiti, però, il web li crea… è un’arma doppio taglio
Se pochi decenni fa i laureati in filosofia potevano socialmente allocarsi in case editrici,redazioni,scuole,concorsi pubblici, oggi che le agenzie del sapere e della coumicazione hanno incrementato il loro potere semplificando le fonti di emissione la difficoltà di sopravvivere come filosofi si sono moltiplicate- salvo a disporre di altri sostentamenti. Del resto la filosofia non dispone di strumenti specifici per sbarcare il lunario- eccetto traduzioni e ripetizioni. Ciò detto oggi più che mai la visione filosofica della vita e delle tematiche collegate si fa indispensabile ad evitare la miopia delle scelte unitalerali come ad es. quella della commerciabilità totale di tutti i beni. Così,se il filosofo del xxi secolo vuol conservare un margine di autonomia intellettuale deve per forza contestare l’esistente suggerendo vie alternative al neoliberismo planetario (ciascuno arricchisca come può).Per es. sviluppando l’idea dei rapporti sistemici vigenti in natura in figure socialmente condivisibili di consulenti in derive economiche e politiche ben differenti dai ‘think thank’ che aiutano a vincere. Tali figure non hanno avuto fortuna nella storia ma ciò che un tempo era demandato ai singoli oggi è permesso a minoranze coscienti e websupportate…
Condivido. Ho potuto valutare e constatare l’efficacia del web nel superare i limiti di un certo “mercato” chiuso delle idee e degli stili di vita. Altri limiti, però, il web li crea… è un’arma doppio taglio
E’ un pò quello che stiamo cercando di fare attraverso questo spazio. Generare forme di Esistenza…