Ecco il giorno, l’Unità d’Italia. Si festeggia. Sventolano bandiere colorate, coccarde tricolore ornano i petti di molte persone. Orgoglio, identità nazionale, Patria, Onore. Tutte grandi parole, di ampio respiro. Anche condivisibili (se prese criticamente, una alla volta). Ma non si festeggiano le parole, si ricordano principalmente gli Eventi. Cosa dovremmo apologizzare, quindi? La storia di una sistematica colonizzazione, voluta non si sa bene da chi e come. Dove c’erano fabbriche e lavoro è venuta la disoccupazione; dove i contadini si sono ribellati contro le proprie catene, delusi anche dai presunti liberatori, c’è stata una strage. Dovremmo festeggiare l’incoronazione di un Re che, secondo qualcuno, avrebbe fatto l’Italia. Ma l’idea di Italia non nasce nel 1861. Forse, l’Italia, non esiste ancora. E’ il gran rimosso della nostra contemporaneità nazionale, il “non detto” con cui dovremmo cominciare a confrontarci.
Nota bene. Intervento molto interessante di Wu Ming sull’argomento